Massimiliano Ferrari è un commercialista libero professionista, ma non solo: dal 2012 è anche mediatore abilitato presso le Camere di Commercio di Lecco e Sondrio per organismi privati e abilitato alla formazione dei mediatori come formatore tecnico pratico presso il Ministero della Giustizia. Oggi è mio ospite proprio nella veste di mediatore. 

Spesso si crede che questa figura si limiti a operare per conto delle aziende in conflitto presso le varie enti, ma in realtà il mediatore dovrebbe essere una funzione anche in azienda, per due motivi: 

  • in primo luogo perché come specialisti delle risorse umane il benessere dei propri dipendenti e quindi un clima aziendale collaborativo e positivo ci sta a cuore; 
  • e in secondo luogo perché il voler stare bene in azienda è uno dei principali motivi di fidelizzazione, così come una delle prime ragioni per cui si cercano altre opportunità (come ha dimostrato anche il sondaggio “Come cambia il mondo del lavoro. Nuovi scenari e aspettative” condotto da ValtellinaLavoro fine 2021).

Un rapporto lavorativo conflittuale porta alla demotivazione, inefficienza e alla fine alle dimissioni. Per contro, i collaboratori e i dipendenti che hanno a cuore l’azienda e se ne fanno promotori all’esterno diventano un ottimo canale di promozione del employer brand e di recruiting!

Quindi, come fare per evitare la conflittualità in azienda? Anzi, si può evitare il conflitto?

In questa intervista abbiamo parlato:

  • del perché sia controproducente considerare il conflitto come qualcosa di sbagliato e da evitare a tutti i costi;
  • di Linguaggio Giraffa (o comunicazione non violenta) e delle tecniche A.D.R. – Alternative Dispute Resolution, quindi delle modalità con cui il mediatore facilita la risoluzione dei conflitti;
  • di come ciascuno di noi può sviluppare le caratteristiche ed imparare le skill del buon mediatore; 
  • del gioco in scatola Medianos, utilizzato nella formazione aziendale, ma anche nelle scuole e università, che permette di far comprendere i modi per gestire i conflitti, e molto altro.

Quindi della necessità di allenarsi a “sospendere il giudizio” se vogliamo creare una cultura dove il conflitto possa essere affrontato in modo sereno e propositivo. 

Concretamente, come si affronta un conflitto in azienda? Lo chiediamo all’esperto.

Buon ascolto e buona visione,

Valerie Schena Ehrenberger

 

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